venerdì 30 agosto 2013

Danimarca on the road - Il nostro amore per il nord europa continua...

Partiamo da Agno con mezzora di ritardo ma fortunatamente riusciamo a prendere lo stesso la coincidenza per Copenhagen. Appena atterrati ci dirigiamo al desk della Europecar dove in un attimo riceviamo le chiavi della Renault Scenic che per 10 giorni ci porterà in giro per la Danimarca.


Impostiamo il navigatore (indispensabile compagno di viaggio...) e ci dirigiamo verso quella che sarà la prima tappa: Gilleleje. Un grazioso villaggio di pescatori situato nella parte più settentrionale della Selandia.
Il traffico in uscita da Copenhagen ci fa perdere un po' di tempo, ma non ce ne preoccupiamo troppo: il panorama splendido ci fa accettare anche questo piccolo intoppo. Campi coltivati, cavalli al pascolo, casette col tetto di paglia ci fanno compagnia fino al nostro albergo: il Badehotel.
Siccome l'hotel non è al completo ci danno due camere doppie al prezzo di una, così ci possiamo sistemare davvero molto comodamente. Le camere sono bellissime e accoglienti, anche se un pochino datate. Il panorama dalle finestre è da togliere il fiato... Mare aperto e una vista che spazia fino alle coste svedesi.
 
 
Ci sistemiamo e usciamo a fare una passeggiata lungo il sentiero che costeggia a strapiombo il mare. Attraversando gli enormi cespugli di rosa canina si intravedono delle casette bellissime, tutte con davanti un prato all'inglese tenuto in maniera impeccabile. Penso che vivere lì, con lo sguardo che spazia verso l'infinito del mare, dev'essere davvero un sogno.
Scendiamo da una scaletta in legno e arriviamo sulla spiaggia di sassi, un signore fa un tuffo dal pontile sfidando le acque gelide del mare del nord. Scopriremo più tardi di aver commesso quasi un sacrilegio ad essere andati a Gilleleje senza fare il bagno! ;)
 









 
La sera ceniamo presso il ristorante dell'albergo mangiando divinamente. Il ristorante è delizioso e offre due menù a scelta. Il nostro prevedeva: Insalata mista con crudo e creme fraiche, pane e burro salato, filetto di vitello ai funghi misti caramellati, spuma di zucca e patate bollite. Per dessert una buonissima crême brulée.

Andiamo a letto stravolti dalla lunga giornata ma ansiosi di continuare il nostro viaggio che si prospetta pieno di grandi momenti.

Dopo esserci gustati una buona colazione, partiamo in direzione di Aarhus. Lungo il viaggio carichiamo l'auto su due traghetti, uno piccolino per la tratta da Hundested a Rors e uno più grande con bar e cartoni animati per i bambini, per la tratta da Odde ad Aarhus.
 

 


Abbiamo prenotato presso lo Scandic City hotel, catena alberghiera nordica conosciuta durante il nostro viaggio in Norvegia nel 2009.
Ci danno una camera bella ma con una vista orribile. Ma a noi non importa, non abbiamo intenzione di trascorrerci molto tempo! Infatti posiamo i bagagli e usciamo alla scoperta di quella che è la seconda città più popolosa della Danimarca, nonché principale porto del paese.
 









 
 
Ce la giriamo a piedi per circa tre ore, visitando i luoghi principali e salendo anche in cima al museo Aros, dove si trova il "Your Rainbow Panorama"; una passerella circolare lunga 150 metri e larga 3, costruita con vetri dai colori dell'arcobaleno. Un'esperienza davvero speciale che ti permette di avere una magnifica vista sulla città e sulla baia.
 
 
 
La sera siamo stanchissimi e non vediamo l'ora di ficcarci sotto le coperte, pertanto decidiamo di concederci una veloce cena da Mc Donald's visto che si trova proprio di fianco all'albergo.
 
La colazione è buona e ben fornita anche se il caffè bisogna prepararselo da soli alla macchinetta, in  compenso vi è una sala giochi per i bambini, piccola ma carina e soprattutto utile a intrattenere i bimbi mentre i genitori leggono il giornale o finiscono di mangiare.
 
Effettuato il check-out ci rimettiamo in viaggio. La tappa di oggi sarà lunga, infatti dobbiamo arrivare a Skagen, in cima alla Danimarca. Io sono particolarmente elettrizzata perché è una delle tappe che ha ispirato questo viaggio.
 
Lungo il viaggio ci fermiamo a visitare il paesino di Saeby. Il villaggio sembra uscito da un libro di fiabe per bambini. Raccogliamo un po' di conchiglie sulla splendida spiaggia e poi ci fermiamo a mangiare del pesce freschissimo in una pescheria che offre anche un semplice servizio di ristorazione self-service. Dopo aver giocato un po' al parco giochi del paese ci rimettiamo in marcia.
 














 
Arriviamo a Skagen e ci dirigiamo al nostro albergo, l'Hotel Petit. Comodissima la posizione e con un parcheggio riservato. Ci danno la camera numero 33 che è una Family Room con cucinino, frigo e un tavolo da pranzo.
 
Usciamo subito e ci immergiamo nel vivace spirito vacanziero che caratterizza la località specialmente nei fine settimana estivi. Ci concediamo un gelato e trascorriamo un po' di tempo al parco giochi della scuola, dove si sta anche svolgendo una manifestazione di skater.
 
 
 







Nel tardo pomeriggio arriviamo in auto fino a Grenen. Ci fermiamo nel parcheggio collettivo e saliamo a bordo del Sandormen, un trattore-autobus che ci porta fino in cima alla lingua di sabbia che costituisce l'estremità più settentrionale della Danimarca ed è il punto in cui il Mar Baltico si incontra (o meglio sarebbe dire che si scontra) con il Mare del Nord. La particolarità è che i due mari non potendosi mischiare a causa della loro diversa densità, danno origine a un fenomeno raro e ad uno spettacolo incredibile. Come se tutto questo non fosse già sufficiente a lasciarci senza fiato, ad un certo punto la pioggia e il sole formano anche un bellissimo arcobaleno.
 








Tornati in albergo andiamo a prenderci una pizza presso un ristorante italiano gestito da un signore simpaticissimo che cerca di mantenere in vita la vera cucina italiana. La pizza infatti è eccellente, tanto che ci torneremo anche il giorno successivo...  
 
Il giorno dopo ci svegliamo con un cielo plumbeo. Decidiamo di andare a visitare l'acquario di Hirtshals, a 50 minuti da Skagen.
L'acquario è davvero ben fatto, con molte attività per i bambini: dalle vasche in cui si possono toccare i pesci e le razze, a tutto l'occorrente per disegnare.
 
 
Quando torniamo a Skagen il tempo sembra essere un po' migliorato e quindi ci dirigiamo verso il Rabjerg Mile, ovvero il deserto danese.
È un'area di dune mobili che il vento sposta di ben 15 metri verso est ogni anno. La scarpinata fino in cima alle dune vale davvero la pena farsela perché da lassù la vista è imperdibile. La vegetazione nordica che si mescola alla sabbia finissima del deserto sembra quasi irreale. Scambiamo due chiacchere con una famiglia italiana in viaggio anche loro su e giù per la Danimarca in camper e i bimbi si divertono a correre a perdifiato su queste dune che sembrano fatte di borotalco.
Ad un certo punto dei grossi nuvoloni neri iniziano a coprire il cielo creando dei contrasti di colori impressionanti. Giusto il tempo di scattare qualche foto e poi via di corsa verso la macchina. Arriviamo appena in tempo: un minuto dopo si scatena l'inferno! Un temporale incredibile.
 







 
Rientrati in albergo facciamo merenda con una squisita corona alla cannella acquistata in una pasticceria di Hirtshals.
 
Il tempo in Danimarca cambia alla velocità della luce e infatti dopo mezzora il cielo è di nuovo quasi sereno. Usciamo e decidiamo di fare una bella passeggiata per raggiungere il porto, dove si trovano le tipiche casette che si vedono sulla maggior parte delle cartoline di Skagen.
 
 
 
 
 
 
 
 
Dopo essere tornati a mangiare dal nostro "amico" italiano, andiamo a dormire con i bimbi particolarmente ansiosi di rimettersi in viaggio: la tappa successiva è Billund e più precisamente il parco di Legoland.
 
Per arrivare a Legoland ci vogliono quasi tre ore e un quarto. Abbiamo prenotato al Legoland Hotel, il quale ci permette di entrare al parco direttamente dall'albergo.
Siccome la nostra stanza non è ancora pronta, ci facciamo consegnare i biglietti e ci dirigiamo subito al parco. Non c'è molta gente, così saliamo facilmente su numerose attrazioni, facendo anche 2-3 giri su quelle che ci piacciono di più.
Rispetto a Disneyland Paris, qui le norme di sicurezza sono più severe e infatti Sarah ha dovuto (con suo enorme disappunto) rinunciare a diverse giostre.


 
 
 
La sera decidiamo di cenare al buffet dell'albergo... Scelta sbagliatissima! Buffet carissimo e presentato in maniera pietosa. Piatti semivuoti e pasticciati, decisamente poco invitanti. Alla fine abbiamo mangiato della specie di carne e un po' di insalata verde per la modica cifra di chf 50.- a testa.
 
Il giorno dopo lo trascorriamo completamente al parco, mangiando messicano a pranzo e arrangiandoci da soli per la cena con alcune prelibatezze danesi acquistate al supermercato.



 
 
Dopo un check-out lento partiamo in direzione di Faaborg.
 
Decidiamo di fermarci subito a visitare il Givskud Zoo. Uno zoo grandissimo in cui è possibile fare un safari con la propria auto (o con uno dei bus organizzati). La fortuna ha voluto che ci trovassimo proprio lì ad assistere alla nascita di un cucciolo di bisonte, un'esperienza davvero particolare per tutti noi.
Una zona del parco è possibile visitarla a piedi e si ha quindi la possibilità di avvicinarsi alle scimmie e ad altri animali.



Dopo un paio di ore ci rimettiamo in marcia verso Odense, città molto bella e che meriterebbe sicuramente una visita più approfondita di quella che abbiamo purtroppo potuto fare noi, limitandoci a visitare il centro, la zona pedonale e la casa di Hans Christian Andersen.










 
 Dopo un altro breve tratto di strada raggiungiamo il nostro B&B "Den Sorte Cottage". Un posto nel quale lasceremo il cuore.
La gentilissima Inge Marie ci accoglie calorosamente e ci mostra la nostra camera, distaccata dalla casa in cui vivono i proprietari e situata in una specie di cottage arredato con gusto e molto spazioso.
La casa e i cottage sono circondati da un enorme parco tenuto benissimo, in mezzo al quale pascolano tranquillamente delle splendide pecore grigie con la testa nera. Oltre il parco si scorge il mare con le isolette vicine. Un panorama così rilassante e meraviglioso che ci travolge con un senso di pace e beatitudine.










 
 Il B&B ha ampi parcheggi e si trova a un paio di chilometri dal centro di Faaborg, posizione quindi ottimale per visitare questa graziosa cittadina. La raggiungiamo per cena, ma purtroppo sbagliamo decisamente ristorante, Roma, che di italiano ha soltanto il nome e la musica che proviene dallo stereo. I bimbi vogliono la pizza quindi ci adeguiamo. Ebbene: le pizze erano crude, la mia carne era immangiabile (troppo cotta e ricoperta da un'improponibile salsa all'aglio), l'insalata imbevuta di olio e annegata nella salsa della carne... Insomma, una cena da dimenticare.
Rientrati al B&B, approfittando delle tante ore di luce che caratterizzano le estati nordiche, facciamo un giro nella proprietà.






 
 La mattina dopo appena svegli, i bimbi vedono Inge e il compagno alle prese con le pecore così li raggiungono di corsa, aggiudicandosi la possibilità di accarezzare le pecore e per Daniel anche un giro in quad. Bimbi ovviamente gasatissimi!
 
Alle 9 in punto Inge ci serve la colazione nella cucina di casa sua. Una colazione da re: joghurt drink, succo, omelette con bacon e pomodorini, pane caldo con burro e marmellata di lamponi fatta in casa, frutta fresca e formaggio. The, caffè e per i bimbi addirittura corn flakes col latte.
 
Il tempo di due chiacchere ed è già ora di ripartire. Salutiamo a malincuore e ci dirigiamo verso il porto dove prendiamo il traghetto che in 45 minuti ci porterà a Stege, penultima tappa del nostro viaggio.






Christine del B&B Tohoejgaard, ci accoglie con una cordialità composta e ci mostra la nostra "Hunter Suite", una bella camera a due piani con due camere da letto, un cucinino (nel quale riusciremo perfino a cucinarci un piatto di pasta...) e un tavolo con 4 sedie. La stanza è molto accogliente e ricca di dettagli. Le pareti sono tutte dipinte e decorate.
Giusto il tempo di scaricare i bagagli e ci dirigiamo verso le Mons Klint, delle alte scogliere che in alcuni punti raggiungono i 120 m di altezza. 
Attraverso un'infinita scala in legno scendiamo sulla spiaggia sottostante e facciamo una passeggiatina alla ricerca di qualche fossile. Non ci soffermiamo troppo a lungo in quanto è sempre presente il pericolo che qualche pezzo di scogliera frani e non vogliamo correre rischi inutili. Un paio di foto e iniziamo la luuuuuunga salita per tornare in cima. Per fortuna hanno posizionato comode panchine dove riprendere fiato lungo la risalita.







 
 La colazione viene servita in una sala da pranzo in comune con gli altri ospiti del B&B. La scelta è piuttosto limitata ma ben presentata. Quasi tutto proviene da fattorie della zona ed è rigorosamente di produzione biologica.
 
Dopo colazione riprendiamo il nostro viaggio che ci porterà a Copenhagen. Ultima tappa.
 
Abbiamo scelto un albergo proprio a Nyhavn, l'antico porto di Copenhagen. Una delle zone turistiche più conosciute di Copenhagen (insieme alla Sirenetta ovviamente) e vi si trovano caffè e ristoranti di ogni genere. Le belle giornate estive la vedono sempre molto animata.



 
Il Bethel Hotel è molto spartano e quindi adatto a trascorrerci giusto un paio di notti. Noi l'abbiamo scelto proprio per la posizione strategica. Le finestre non sono molto isolate e la vita notturna della zona potrebbe disturbare chi ha il sonno leggero. La camera ha la televisione e anche la connessione Wi-Fi sebbene non sia molto potente.
 
Lasciati i bagagli ci dirigiamo all'imbarcadero dove saliamo sulle tipiche barche aperte che permettono di visitare Copenhagen dall'acqua, il giro dura un'oretta e secondo me è il modo migliore per apprezzare questa bellissima città.

 
 
La mattina dopo facciamo colazione e poi giriamo nei dintorni di Nyhavn, visitiamo il Palazzo Amalienborg, residenza della Regina, assistendo anche al cambio della guardia.
Passeggiamo tra le bancarelle di un mercato delle pulci allestito nella piazza di fronte all'Hotel d'Angleterre e poi ci trasferiamo in riva al fiume dove hanno si sta svolgendo il festival internazionale delle sculture di sabbia. Dopo aver ammirato stupiti questi capolavori ci sediamo al sole bevendo un buon caffè e chiaccherando tranquillamente mentre i bimbi giocano nella sabbia lasciata apposta per loro.





 
 
 
Nel pomeriggio decidiamo di raggiungere i Tivoli Gardens, essendo un po' distanti ci facciamo portare dai risciò, esperienza che ha entusiasmato particolarmente i bambini.

 
 I Tivoli Gardens meriterebbero un capitolo a sé...
Tappa irrinunciabile per chiunque passi da Copenhagen sono un luogo che sembra fuori dal tempo. A differenza di molti altri parchi dei divertimenti, il Tivoli è apprezzato anche da chi non è amante di montagne russe & co. infatti il parco è molto piacevole anche solo per farci una passeggiata o uscire a cena in uno dei numerosi ristoranti presenti all'interno. L'entrata e le giostre necessitano infatti di due biglietti separati. I bambini sotto i 7 anni entrano gratis.
Il nostro pomeriggio trascorre tra giostre, pop corn, zucchero filato e tanto divertimento.  La sera decidiamo di fermarci a cena nel parco e troviamo un tavolo nella nave pirata adibita a ristorante, sulla quale i bambini hanno la possibilità di travestirsi e giocare. Cibo abbastanza buono e atmosfera davvero suggestiva.
Per smaltire la cena decidiamo di rientrare a piedi attraversando la città animata dal gay-pride. Musica, balli e tanta gente che si diverte.














Le nostre vacanze in Danimarca sono finite. Purtroppo. Torniamo a casa con gli occhi e il cuore pieni di nuovi ricordi ed emozioni che ci terranno compagnia fino alla prossima partenza.